Se Dio prendesse forma umana e morisse, cosa succederebbe al mondo e ai suoi abitanti? Parte da questa premessa Ron Currie per dare vita a uno dei libri più crudi e illuminanti della narrativa americana degli ultimi anni. Dio si è incarnato nel corpo di una giovane donna del Sudan: quando questa viene uccisa, lui muore con lei. La notizia della morte di Dio inizia presto a fare il giro del pianeta e a suscitare le reazioni più disparate. C’è chi inizia ad adorare i bambini e chi i cani, chi fa cose ben più strane o feroci. Messa di fronte all’evidenza che non c’è più un’autorità superiore a regolare i conflitti e ad assumersi responsabilità e colpe, l’umanità viene irrimediabilmente trasformata, pur rimanendo stranamente familiare. Combinando humour nero e grandi domande esistenziali, Currie mette il lettore davanti a uno specchio deformante, che finisce paradossalmente per restituire una realtà molto simile agli assurdi tempi che stiamo vivendo.
«Pieno di empatia e umanità.
Da tempo non leggevo un romanzo così coraggioso»
Matt Haig

Chi è:
Ron Currie Jr. è nato nel 1975 a Waterville, nel Maine. Ha studiato alla Clemson University del South Carolina, senza però laurearsi. Dopo avere lavorato come cuoco in diversi ristoranti, ha esordito nel 2007 con God Is Dead (Dio è morto), subito acclamato dalla critica e vincitore del Young Lions Award della New York Public Library. In seguito ha pubblicato Ogni cosa è importante! (Mondadori, 2010), Flimsy Little Plastic Miracles (2014) e The One-Eyed Man (2018). Ha ricevuto il premio Addison M. Metcalf dall’American Academy of Arts and Letters. I suoi libri sono tradotti in 15 lingue. Ama pescare. Vive a Portland, nel Maine.