Nietzsche vedrebbe di buon occhio le mascalzonate di Bart?
Lisa è un’insopportabile socratica?
Homer è una brava persona, anche se ha offerto la sua famiglia agli alieni per salvarsi la pelle?
Marge sembra così rassicurante perché, di fatto, è una donna di casa machista?
Possiamo imparare qualcosa sulla felicità attraverso le miserie del signor Burns?
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Questo libro non è solo un’analisi filosofica dell’ultimo grande artefatto culturale della nostra epoca: I Simpson, la serie tv che da oltre trent’anni racconta glorie e bassezze di una famiglia gialla che ci assomiglia molto. È piuttosto un’introduzione, divertente e al tempo stesso rigorosissima, all’opera di pensatori come Aristotele, Kant, Heidegger, Sartre e molti altri. Dice la leggenda che non succede più nulla che non sia già accaduto in una puntata dei Simpson. Se è vero, mentre impariamo qualcosa di più su di loro possiamo imparare qualcosa di più anche sul nostro mondo.
«Ci sono più cose in un episodio dei Simpson di quante ne possano sognare le nostre filosofie.»
La Stampa
Chi è:
Aeon J. Skoble è professore di Filosofia alla Bridgewater State University in Massachusetts. È stato anche visiting assistant professor di Filosofia all’Accademia di West Point. È cocuratore dell’antologia Political Philosophy: Essential Selections nonché autore di Deleting the State: An Argument about Government e coautore di Reality, Reason, and Rights. Ha curato insieme ad altri The Philosophy of Michael Mann e The Philosophy of Tv Noir. Scrive di vari argomenti tra cui morale, politica e teoria sociale sia per pubblicazioni accademiche sia per testate laiche; è stato curatore della rivista Reason Papers e collabora anche con Corey Magazine.
Chi è:
Mark T. Conrad è un romanziere, un filosofo e un lupo della steppa che dimora a Philadelphia. Philosophy Today e The Southern Journal of Philosophy hanno pubblicato suoi scritti su Kant e Nietzsche, e su Philosophy Now è uscito un suo articolo intitolato «Symbolism, Meaning, and Nihilism in Quentin Tarantino’s Pulp Fiction». Tra i libri di divulgazione filosofica con la sua curatela ricordiamo: The Philosophy of Spike Lee, The Philosophy of the Coen Brothers, The Philosophy of Martin Scorsese e Woody Allen e la filosofia (insieme ad Aeon J. Skoble). Mark non crede più in niente e ha deciso di studiare Legge.
Chi è:
William Irvin è professore associato di Filosofia al King’s College in Pennsylvania. Ha scritto articoli per pubblicazioni accademiche di teoria dell’interpretazione ed estetica, è coautore di Critical Thinking e il suo lavoro più recente è God Is a Question, Not an Answer. A lui si deve la nascita del fortunato filone di testi divulgativi iniziato con I Simpson e la filosofia e Seinfeld and Philosophy: A Book about Everything and Nothing, a cui ha fatto seguire (sempre in qualità di autore e curatore) titoli come Metallica e la filosofia, Black Sabbath and Philosophy e Pillole rosse. Matrix e la filosofia, creando un vero e proprio genere letterario che ha ispirato un gran numero di suoi stimati colleghi a cimentarsi con i risvolti filosofici della cultura popolare, in particolare delle serie tv più amate. È cocuratore inoltre di Introducing Philosophy Through Pop Culture: From Socrates to South Park, Hume to House e di Philosophy and the Interpretation of Pop Culture. I suoi libri sono stati tradotti in turco, portoghese, spagnolo, giapponese, ungherese e in molti altri idiomi. Bill desidera ringraziare David Crosby per averlo tenuto lontano dalla taverna di Boe e dalla birra Duff.