Nell’era dei gps sempre attivi, resistono ancora luoghi lontani dalle mappe. Utopie, a volte sogni, a volte incubi: allucinazioni collettive, che però esistono davvero. Li ha messi tutti assieme il geografo Alastair Bonnett, che in questo libro racconta la storia dei luoghi più insoliti del pianeta. Posti in cui difficilmente andremo in vacanza, eppure incredibilmente affascinanti. ~ Ci sono le gelide isole della Scozia e lo sterminato arcipelago delle Filippine, le enclave ladine nelle Dolomiti, le distopie genocide del Medio Oriente e ambienti decisamente più rilassanti come la “zona autonoma” di Christiania. E poi le tribù nomadi e la loro vita in eterno movimento, una città di rifiuti al Cairo, i misteri della metropolitana di Tokyo. Partendo dagli angoli più strani, affascinanti o terribili della Terra, Bonnett affronta i temi cardini del nostro tempo: il riscaldamento globale, le migrazioni, le violenze etniche, l’evoluzione tecnologica con i suoi benefici e i suoi danni. Oltre le mappe è un’ode a un mondo sempre connesso, ma allo stesso tempo frammentato. Dove, nonostante tutto, il mistero e l’ignoto vincono ancora.
Oltre le mappe è un’ode a un mondo sempre connesso, ma allo stesso tempo frammentato. Dove, nonostante tutto, il mistero e l’ignoto vincono ancora.

Chi è:
Alastair Bonnett è nato a Epping, periferia di Londra, nel 1964. Sin da piccolo prova un affetto speciale per il suo villaggio, guardando alla grande città come a una forza invasiva e una minaccia in grado di spazzarne via l’incanto. Questa relazione tra individuo e spazio diventa il fulcro di tutto il suo lavoro. Durante l’adolescenza scarabocchia quaderni interi con le sue prime poesie, finché non comincia a dedicarsi esclusivamente alla saggistica. Professore di Geografia Sociale all’Università di Newcastle, Bonnett affianca alla sua produzione nelle vesti di accademico (altrimenti lo licenziano) quella di autore di libri destinati al grande pubblico (altrimenti si annoia). Ha scritto, tra gli altri, What is Geography? e ha firmato articoli su un’infinità di pubblicazioni, oltre a dirigere tra il 1994 e il 2000 l’innovativa rivista di psicogeografia Transgressions: A Journal of Urban Exploration. Fuori dalle mappe è la sua opera più suggestiva, nonché la più elogiata.